La Corporate Sustainability Reporting Directive e IDG nel 2024

Fabrizio Fantini • mag 13, 2024

Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) per un Mercato Unico Digitale Europeo dei futuri Crediti di Carbonio Digitali

Nel 2024 tutti trattano il tema della sostenibilità perché molto - a cascata - saranno obbligati a dimostrare quale sarà l'impegno profuso da ogni imprenditore sostenibile per migliorare le condizioni del Pianeta Terra e delle sue scarse risorse naturali.

La raccolta di dati di sostenibilità accurati e completi è fondamentale per un reporting efficace secondo i nuovi European Sustainability Reporting Standards (ESRS) presenta notevoli sfide per le aziende sostenibili del futuro Mercato Digitale Unico Europeo.

Gli ESRS sono un insieme di standard sviluppati dall'European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) su richiesta della Commissione Europea per definire i requisiti di rendicontazione sulla sostenibilità in linea con la nuova Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Molte organizzazioni faticano a raccogliere informazioni rilevanti da diverse fonti interne ed esterne, garantendo al contempo la qualità e la coerenza dei dati. Inoltre, l'integrazione dei dati di sostenibilità nei sistemi e nei processi esistenti può mettere a dura prova le risorse interne. Tuttavia, investire in solidi sistemi di gestione dei dati è essenziale per soddisfare i requisiti ESRS e produrre report credibili. 

Le aziende leader stanno adottando soluzioni tecnologiche avanzate, come strumenti di automazione e applicazioni di intelligenza artificiale, per semplificare la raccolta, l'analisi e il reporting dei dati. Questi investimenti non solo migliorano l'efficienza, ma assicurano anche l'accuratezza e la completezza delle informazioni riportate. Per garantire un reporting ESRS coerente e comparabile, le aziende devono andare oltre la semplice conformità e adottare le migliori pratiche. Gli ESRS coprono una vasta gamma di temi ambientali, sociali e di governance, come cambiamento climatico, inquinamento, risorse idriche, biodiversità, diritti dei lavoratori e condotta aziendale.


Le aziende dovranno rendicontare secondo il principio della "doppia materialità", considerando sia gli impatti delle loro attività sulla sostenibilità che i rischi e le opportunità di sostenibilità rilevanti per l'azienda stessa. Fornire indicatori chiave di prestazione (KPI) pluriennali è cruciale per dimostrare i progressi nel tempo e consentire agli stakeholder di valutare le prestazioni di sostenibilità. Le metriche quantitative, come le emissioni di gas serra o il consumo di energia, dovrebbero essere presentate in modo standardizzato per consentire confronti tra aziende e settori. Inoltre, il reporting in formati digitali standardizzati, come XBRL, migliora la trasparenza e consente a investitori e altri utenti di accedere e analizzare facilmente i dati. L'adozione di queste pratiche non solo rafforza la credibilità del reporting ESRS, ma permette anche alle aziende di ricavare preziose informazioni dalle proprie iniziative di sostenibilità. Quantificare gli impatti ambientali e sociali è un altro aspetto critico di un reporting ESRS di alta qualità: quindi tutte le imprese sostenibili dovranno impegnarsi a misurare e comunicare i risultati tangibili dei loro sforzi di sostenibilità, come la riduzione delle emissioni di carbonio, il risparmio energetico o il numero di beneficiari dei programmi sociali. Questa quantificazione non solo dimostra l'efficacia delle iniziative, ma consente anche alle aziende di identificare aree di miglioramento e stabilire obiettivi più ambiziosi in linea con le aspettative degli ESRS. Tuttavia, quantificare gli impatti può essere complesso, richiedendo metodologie robuste e dati affidabili. Le aziende possono superare questa sfida collaborando con esperti esterni, come consulenti di sostenibilità o istituti di ricerca, per sviluppare approcci di misurazione solidi e scientificamente fondati. Investire in sistemi e processi per un reporting ESRS di qualità offre molteplici vantaggi che vanno oltre la semplice conformità.

Dati di sostenibilità accurati e verificabili consentono alle aziende di prendere decisioni più informate, identificare opportunità di efficienza e innovazione e costruire una solida reputazione tra gli stakeholder. Un reporting trasparente e comparabile attira anche investitori orientati alla sostenibilità, poiché cercano aziende con credenziali ESG robuste. Inoltre, un reporting ESRS completo prepara le aziende ad affrontare future sfide normative e aspettative degli stakeholder in evoluzione. Abbracciando le migliori pratiche ora, le aziende possono posizionarsi come leader nella rendicontazione sulla sostenibilità e ottenere un vantaggio competitivo in un panorama aziendale in rapida evoluzione. In conclusione, garantire dati affidabili e comparabili è essenziale per un reporting ESRS efficace e di impatto. Gli ESRS stabiliscono requisiti ambiziosi per la rendicontazione sulla sostenibilità, richiedendo alle aziende di considerare sia gli impatti che i rischi e le opportunità legate alla sostenibilità. Sebbene la raccolta di dati di sostenibilità di qualità presenti sfide significative, investire in sistemi avanzati e adottare le migliori pratiche può semplificare il processo e produrre report credibili. Quantificando gli impatti, fornendo KPI pluriennali e adottando formati digitali standardizzati, le aziende possono dimostrare il loro impegno per la trasparenza e il progresso sostenibile. Andando oltre la conformità, le organizzazioni possono sbloccare molteplici benefici, dal miglioramento del processo decisionale all'attrazione di investimenti orientati alla sostenibilità. In definitiva, un reporting ESRS solido non è solo un obbligo, ma un'opportunità per le aziende di guidare un cambiamento positivo e prosperare in un futuro sostenibile.

INNOVABILITA e il team di R&D ha scelto di investire tempo e risorse nel programma dal titolo "Aria e Clima ITALIA" presentato dall’Action Tank ITALIA2030 agisce come dispositivo trasversale e di indirizzo strategico per gli strumenti di pianificazione e programmazione  già previsti dalle pubbliche amministrazioni coinvolte nel format. Muoversi e abitare  nelle città oggi determina una pressione consistente sul clima e sull’ambiente locale,  che a cascata si ripercuote sulla qualità della vita dei cittadini. I consumi energetici per le esigenze di mobilità            e domestiche, sfiorano le 300 mila tonnellate equivalenti di petrolio ogni anno. La gran parte di questi consumi riguardano i carburanti, liquidi e gassosi, di origine fossile  che alimentano le automobili utilizzate per spostarsi,   o le caldaie a gas di cui sono provviste le abitazioni per il riscaldamento degli ambienti.  La loro combustione genera emissioni carboniche per 813 mila tonnellate di CO2, un fardello di 3,14 tonnellate per ogni cittadino, cui si aggiungono migliaia di tonnellate di altri inquinanti nocivi, come le polveri sottili e gli ossidi di azoto, che contribuiscono          a rendere l’aria più salubre. Fare efficienza per ridurre il fabbisogno complessivo di energia, intervenendo da un lato sulle abitudini di consumo, soprattutto per quel che riguarda la mobilità, pur senza sacrificare le reali necessità di spostamento, e dall’altro su tecnologie elettriche a maggiore efficienza, come i veicoli elettrici o le pompe di calore, consente una netta riduzione del fabbisogno energetico dei piccoli borghi storici e, per conseguenza, delle sue emissioni carboniche.

Muoversi e abitare in un paese carbon neutral richiede oggi che tutta l’energia necessaria a svolgere queste attività sia generata da fonti rinnovabili e da sempre più Comunità Energetiche Rinnovabili e Comunità Solari interconnesse. Entro il 2030 grazie alla spinta dell’accordo di Parigi e agli impegni assunti a livello Comunitario, il mix energetico nazionale vedrà incrementare sensibilmente la quota di energie rinnovabili, che oggi copre circa il 18% del fabbisogno di energia complessiva: un dato che, seppure importante, il più alto in Europa, negli ultimi anni  ha sensibilmente rallentato la sua crescita.  Secondo Italy for Climate, l’iniziativa promossa dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile per l’attuazione dell'agenda italiana per il clima in linea con l’accordo di Parigi, per raggiungere la neutralità carbonica al 2050 lo sviluppo delle rinnovabili richiederebbe un incremento medio di 2 Mtep ogni anno, ossia quattro volte tanto rispetto alla crescita registrata negli ultimi anni.

Si tratta di uno sforzo ragguardevole - forse irraggiungibile - cui le città e i territori rurali sono chiamate a contribuire diventando delle comunità energetiche intelligenti, dotandosi di reti di distribuzione smart e favorendo lo sviluppo di progetti collaborativi tra residenti, imprese, attività commerciali, per l’installazione di impianti  per l’autoproduzione e la condivisione di energia rinnovabile. Nello scenario di un futuro Sistema Paese intelligente ed efficiente ed elettrificato nei consumi finali, al netto del potenziale di produzione rinnovabile già oggi disponibile arrivare alla neutralità carbonica significherebbe coprire un fabbisogno residuo di elettricità rinnovabile pari  ad un quantitativo addizionale di elettricità pari a 13 volte  la produzione fotovoltaica della città nel 2018, che potrebbe essere generato con l’installazione di ulteriori milioni di metri quadrati       di impianti fotovoltaici.

Gli obiettivi del Piano Aria e Clima ITALIA formulato da ITALIA2030 riguardano cinque ambiti di azione: la salute e l’inclusività (per una città pulita, equa, aperta e solidale), la mobilità (per garantire spostamenti sostenibili, flessibili, attivi e sicuri), l’energia (per ridurre e migliorare i consumi), il clima (per una città verde, fresca e vivibile, in grado di adattarsi ai cambiamenti), e la consapevolezza (per coinvolgere gli abitanti      e tutti gli attori presenti sul territorio in stili di vita sostenibili e positivi per l’ambiente). Il documento affronta la transizione verso una città “a emissioni zero” in modo integrato, mettendo in relazione l’esigenza   di ridurre l’inquinamento atmosferico con le esigenze legate alle politiche      di mitigazione e adattamento climatico (tra cui anche le Missioni EU).Il Climate City Contract di ITALIA sarà basato proprio sull’anticipazione e sul rafforzamento di alcuni degli obiettivi e delle azioni del Piano Aria e Clima ITALIA e il festival ITALIA2030 si  si presenta come il primo festival itinerante che unità questi luoghi attraverso una serie di eventi diffusi sui territori annessi e connessi ai temi del New Green Deal  in vista dell'appuntamento storico con il Giubileo 2025 e i XXV Giochi olimpici invernali che si terranno dal 6 al 22 febbraio 2026 a Milano [Città Metropolitana di 8,3 milioni di abitanti] e Cortina d'Ampezzo [paese di 5000 abitanti in provincia di Belluno] assegnatarie della manifestazione in forma congiunta.

Innovazione di processo basato sulla co-progettazione e ingegneria sociale inversa

Ogni paese e non solo le città del pianeta è chiamato a fornire il proprio contributo per affrontare in comune queste grandi sfide e si dovranno trovare incentivi per incoraggiare gli interlocutori non governativi a partecipare in modo più attivo allo sviluppo sostenibile: #ITALIA2030 rientra in un uno di questi “azionariati”. Il Festival di Parma potrebbe rappresentare la prima tappa di un “Festival Diffuso” tra i paesi più sostenibili d'Italia: ITALIA2030. Dal 2024 lanceremo la sfida dal portale italia2030.info per chiedere alla pubblica amministrazione di accogliere la tappa del Festival itinerante ITALIA2030 per toccare con mano le azioni e gli sviluppi del Piano programmatico sulla neutralità climatica attivata nei Comuni più virtuosi d’Italia. Il Comune di Parma e' da sempre alla ricerca di nuovi strumenti per favorire uno sviluppo sostenibile che assicuri il benessere dei cittadini, la crescita delle imprese e la riduzione dell’impatto sull’ambiente e ITALIA2030 sarà lanciata dalla città Creativa UNESCO per la gastronomia italiana e la capitale della Food Valley da cui hanno origine alcuni prodotti dell’eccellenza Made in Italy nel mondo.  Con il format itinerante ITALIA2030 porterà nelle destinazioni italiane più carbon neutral e migliori esperienze e pratiche sostenibili per condividere i processi e raggiungere  nel minor tempo possibile gli obiettivi dei “paesi intelligenti” e della neutralità climatica allo scopo di definire una roadmap fino al 2030, co-progettata insieme agli imprenditori locali, centri di ricerca e associazioni ed enti pubblici, assicurando la collaborazione e il coinvolgimento di tutti i portatori sani di interesse. 

Il format ITALIA2030 coinvolgerà molti stakeholder dei Borghi italiani con i quali  si andrà a sottoscrivere  un protocollo di” Smart Carbon Neutral Village Italy”  impegnandosi a realizzare un approccio congiunto, allineare la pianificazione delle azioni e degli investimenti con i firmatari e realizzare progetti smart ed ecosistemici per permettere a tutti i partner coinvolti di contribuire all'accelerazione del processo               di avvicinamento alla neutralità climatica. 

REVILLA.APP  i crediti di sostenibilità delle Comunalie

REVILLA rappresenta una formula vincente per la sostenibilità finanziaria di processi di rigenerazione rurale e di ripopolamento dei borghi italiani grazie  al format ITALIA2030 infatti il “programma di sostenibilità carbon neutral” prevede di mettere di a disposizione dall'ente         di Gestione Forestale Sostenibile PEFC - Programma di Valutazione degli schemi di certificazione forestale, organizzazione di certificazione  per la gestione sostenibile delle foreste -  i “crediti di sostenibilità”per proporli alla PA e agli enti coinvolti nel progetto BORGHITALIANI.EU e poter essere comunicati come aspetti qualitativi nei bilanci di sostenibilità aziendale.  Proprio la certificazione PEFC di gestione sostenibile e attiva permette la certificazione anche dei crediti di sostenibilità generati dalle attività addizionali  di aumento dello stoccaggio e mancata emissione di CO2 che le proprietà realizzano (allungamento del turno di taglio, miglioramenti forestali, attività antincendio, ecc). Questi crediti sono detti “di sostenibilità” perché, pur basandosi su tonnellate di CO2 stoccate o non emesse,  non possono considerarsi dei veri e propri crediti di carbonio in quanto questi ultimi, attualmente, possono essere generato esclusivamente da progetti nei paesi in via di sviluppo. Questo finchè,  a brevissimo,  non verrà ufficializzato il registro nazionale  con le sue regole (regole che ufficializzeranno le addizionalità realizzate con PEFC      tra le migliori). I crediti di sostenibilità potranno essere utilizzati per gli scopi per i quali sono stati creati, cioè: sostenere le foreste in Italia, comunicare l'impegno ambientale aziendale verso il proprio territorio agli stakeholder interni ed esterni, favorire l’investimento a favore  di risorse naturali gestite dalle comunità prossime e vicine alle filiere aziendali (tutti aspetti per i quali i crediti di carbonio non sono utilizzabili), mentre non potranno essere usati per lo scopo della compensazione dell’impronta carbonica delle aziende (solo scopo dei crediti di carbonio). 

La quantità di tonnellate di CO2 assorbite o non emesse, così come l’incremento dei benefici sociali ed ecosistemici delle aree finanziate, potranno sempre essere comunicati come aspetti qualitativi nei bilanci di sostenibilità delle aziende finanziatrici, ma non quantitativamente        ai fini della neutralizzazione carbonica aziendale. 

L’area interessata ai crediti opzionati da ITALIA2030  è la Comunalia di Santa Maria Valdena, situata al confine con la provincia di Massa-Carrara, in Comune di Borgotaro. Tuttavia le Comunalie potenzialmente coinvolte nel progetto BORGHITALIANI.EU possono essere molte altre situate tutte a confine con la Toscana, la Liguria e Piacenza; si tratta di territori più belli dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, essendo situate a crinale, ricchi di sentieri, foreste meravigliose e storia, sempre disponibili a far conoscere il proprio territorio agli investitori dando possibilità di toccare con mano le attività di neutralità climatica reale intraprese. In questo modo tutti i sostenitori del progetto BORGHITALIANI.EU potranno contribuire alla nascita di nuovi itinerari culturali turistici e un nuovo modello di turismo esperienziale ambientale rigenerativo e rurale per i borghi e le aree rurali collegato ai crediti di sostenibilità partecipativi" in quanto ogni persona coinvolta nel programma potrà visitare  le “Comunalie” verificando in prima persona lo sviluppo dell'investimento nella forestazione, un modello reale “economia rigenerativa".  Per la co-progettazione degli eventi esterni del Festival ITALIA2030 come piano di comunicazione di BORGHITALIANI.EU tutte le imprese coinvolte nel programma potranno contribuire al processo di Gestione forestale sostenibile delle Comunalie Italiane, una scelta consapevole e responsabile per evitare a priori di cadere in operazioni di greenwashing come per la riforestazione della “foresta amazzonica”, che purtroppo oggi non sono verificabili in tempo reale. 

l modello delle comunità pastorali sostenibili

La comunità pastorali localizzate in aree rurali e borghi d’italia cercano di soluzioni efficiente ed efficaci  far fronte ai problemi complessi legate alle condizioni di vita degli abitanti  delle zone periferiche urbane delle grandi città italiane in un’ottica di cura pastorale unitaria sono chiamate   a un cammino unitario e coordinato all'interno di un un progetto forte di comunione e di condivisione tra le parrocchie coinvolte nel processo  di rinnovamento dei luoghi e degli spazi religiosi per rispondere in modo ecosistemico alle necessità di ridurre al minimo il fabbisogno energetico degli edifici, focalizzandosi sui principali fattori di consumo come riscaldamento, raffrescamento, produzione di acqua calda sanitaria, illuminazione e ventilazione. In partnership con eccellenze del settore dell'innovaizone tecnologica italiana e con le comunità pastorali della    Città Metropolitano di Milano nella posizione di osservatori proattivi privilegiati, essendo data loro da parte dei membri effettivi la possibilità di accesso alle informazioni e di testare i processi del Proof of Concept sul campo, quelle che emergeranno nell'ambito della messa in opera del Piano di open innovation. Tale accesso alle informazioni e all'innovazione di processo non costituisce nessun impegno od obbligo ad utilizzare  le medesime in fase operativa per realizzare impianti infrastrutturali o altro, ma consentirà ai membri associati (non effettivi) di valutare la convenienza o meno dell’adozione del Proof of Concept nelle rispettive aree di interesse sociale e turistico con problemi complessivi di sviluppo, alla luce delle innovazioni poste in essere  dal Piano. Ciò consentirà ai risultati ottenuti dal Piano di essere testati su un campo specifico, presso il  “Ronchetto delle Rane” e diffondersi rapidamente all'interno del tessuto sociale e originale rappresentativo del prototipo di Borgo italiano connesso alla Rete interconnesse delle "Smart Land italine - ed europee poi -   diventando substrato fertile per l'attivazione di eventuali idee imprenditoriali legate a queste aree nelle persone dei membri associati che liberamente sceglieranno di validare il Proof Of Concept innovativo con una versione di un prodotto con caratteristiche sufficienti [MVP] per essere utilizzabile dai primi utenti conseguito attraverso il Piano in azioni imprenditoriali. Una volta avuto accesso ai risultati ottenuti attraverso la realizzazione del Piano di Open Innovation Abilitante, ciascuna azienda valuterà singolarmente ed a titolo proprio se utilizzare tali risultati al fine di intraprendere un’azione concreta mirata allo sviluppo o all’adozione del modello all’interno dei propri processi aziendali o all'interno dell'ente del terzo settore o PA che opera nel settore  del turismo sostenibile e della valorizzazione del patrimonio storico e culturale del Made in Italy.

Nessun tipo di azione si intende dovuta per avere avuto accesso alle informazioni o all’innovazione di processo acquisite grazie all'attuazione del Piano operato dai membri effettivi. In nessun modo il loro operato è vincolato a quello  del GEiE nè in alcun modo sanzionabile da parte del GEiE medesimo, diversamente   da quanto stabilito per i membri effettivi.

Gli Inner Development Goals IDG acceleratore per l’AGENDA 2030 

L'Iniziativa Inner Development Goals (Gli Obiettivi di Sviluppo Interiore o IDG) è un progetto internazionale senza scopo di lucro per lo Sviluppo Interiore dell’Umanità attraverso l’analisi dei dati. Il punto di partenza è stato la comprensione che la società ha bisogno di competenze interiori adeguate ad affrontare le crisi globali e a vincere sfide sempre più complesse. Esiste una visione di ciò che dovremmo far accadere determinata dai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, ma i progressi socio-economico sono stati finora deludenti. Nel 2021 è stato pubblicato il primo report sugli IDG, grazie ai contributi di più di 1.000 esperti, scienziati, professionisti e organizzazioni di tutto il mondo. Include un framework con 5 dimensioni e 23 competenze trasformazionali, cruciali per i leader che vogliono essere in grado di sviluppare strategie efficaci per un futuro sostenibile.   Gli IDG sono il più grande acceleratore possibile per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e creare un futuro prospero per tutta l'umanità. 

INNOVABILITA partecipa alla diffusione di questi modelli di open innovation abilltante basati sulla qualità dei dati condivisi.

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