ARTCOLLATERAL LA BLOCKCHAIN PER I COLLEZIONISTI

Fantini Fabrizio • ago 10, 2020

Artcollateral grazie all'unione tra arte e collaterale usa un protocollo originale di vetting e due diligence in totale privacy utilizza l'arte come garanzia per ottenere prestiti finanziarI

Esperti internazionali e compagnie di assicurazioni, case d'asta e gallerie si sono unite in un unico ecosistema dell'arte con le principali banche private, fondi di investimento per creare un sistema unico ed esclusivo per la gestione di opere d'arte e raccolta d'arte come collaterale. Un vero e proprio agente di impegno nel mondo dell'arte dedicato al prestito d'arte. 
La parola garanzia è qualcosa di valore dato come garanzia per ottenere qualcos'altro. Ad esempio, un mutuatario può offrire la propria auto come garanzia a un prestatore quando contratta un prestito. Il veicolo funge da salvaguardia o garanzia nel caso in cui il mutuatario non riesca a pagare i propri debiti.  Di solito, i prestiti garantiti presentano tassi di interesse molto più bassi rispetto a quelli non garantiti. Le garanzie possono presentarsi in diverse forme. Alcuni dei tipi più comuni includono garanzie ipotecarie, finanziamento tramite fattura e garanzie collaterali di negoziazione. Le garanzie ipotecarie o immobiliari sono probabilmente le più utilizzate dai mutuatari. Si riferiscono a prestiti garantiti da proprietà dello Stato reale, come un appartamento, una casa o un terreno agricolo. In questo caso l'immobile è il bene che assicura il prestito. Quindi, se il mutuatario non riesce a effettuare i pagamenti come da contratto, il creditore ha il diritto di rivendicare la proprietà della sua proprietà reale. Il finanziamento tramite fattura, d'altra parte, è una procedura di prestito a breve termine utilizzata dalle imprese. Tale strategia consiste in aziende che utilizzano le fatture dei clienti (che devono ancora essere pagate) come garanzia. Quindi questo consente loro di utilizzare i fondi in anticipo. Ad esempio, immaginiamo che un rivenditore online abbia venduto $ 500.000 in prodotti, ma poiché la maggior parte dei consumatori paga con carta di credito, la società non sarà in grado di utilizzare il denaro in qualsiasi momento. La strategia di finanziamento tramite fattura sarebbe adatta in questo caso, consentendo all'azienda di migliorare il flusso di cassa, utilizzando il denaro in anticipo per esigenze ad alta priorità.
Quando si parla di trading a margine , il termine garanzia si riferisce alle attività che sono conservate in un conto di trading a margine per coprire le potenziali perdite che i trader potrebbero subire quando fanno trading con la leva. In altre parole, quando prendi in prestito denaro per fare trading a margine, il saldo del tuo conto fungerà da garanzia. L'intermediazione (o scambio) si riserva il diritto di liquidare i tuoi beni nel caso in cui il mercato non sia allineato con le tue previsioni.

La blockchain come protocollo abilita tecnologie al pari di quelle che utilizziamo ogni giorno come l’email o la pec, ciò che conta è come questa viene utilizzata e per quali scopi
Tokenizzazione, arte digitale e art business solutions le possibili applicazioni per il mondo dell’arte
La tecnologia blockchain diventa uno strumento flessibile per l’arte, con differenti utilizzi per artisti, collezionisti e professionisti del settore
Arte e blockchain come la proprietà intellettuale sono un binomio vincente: valute virtuali e digitali come Bitcoin, Ethereum, Maecenas che vengono associate al nome blockchain, creando spesso grande confusione sul mondo dei registri distribuiti. 
I dati notarizzati sui registri distribuiti vengono memorizzati in blocchi crittografici che vanno a formare una catena incorruttibile, immutabile e tracciabile, ma la cui verifica è affidabile a salvaguardia della privacy e sicurezza per i dati notarizzati.
Ogni transazione viene così crittografata, resa con un codice alfanumerico, che solo il suo destinatario è in grado di decifrare. Si ha  traccia della prima rete blockchain nel novembre del 2008 quando Satoshi Nakamoto, programmatore dall’identità non ben definita, pubblicò un “white paper”, un manifesto sui “bitcoin” quale soluzione peer-to-peer per i pagamenti online, teorizzando la possibilità di effettuare operazioni economiche senza passare tramite un’istituzione finanziaria, ma validate attraverso database distribuiti in tutto il mondo.
Tra le molteplici tecnologie che negli ultimi anni hanno attratto il mondo dell’arte, la blockchain ha avuto un posto in primo piano per sopperire a problematiche quali digitalizzazione delle informazioni, manipolazione dei prezzi e questioni legate a provenance e due diligence per le opere d’arte.
Il protocollo blockchain, potrebbe divenire un valido e flessibile strumento a supporto del mondo dell’arte e dei suoi professionisti, trovando tre principali utilizzi:
1. tokenizzazione;
2. arte digitale;
3. art business solutions.
La tokenizzazione, o “cartolarizzazione” di un’opera d’arte,  prevede la suddivisione in più parti di un’opera d’arte unica, con possibilità di vendere quote di proprietà, creando le condizioni per un mercato con maggiore “liquidità”, partecipato e quindi molto più grande, offrendo dei veri e propri token o microtitoli di proprietà di opere di valore.
La seconda linea di utilizzo riguarda l’arte digitale, nata esclusivamente per essere riproducibile tramite supporti digitali e realizzata su computer, viene tutelata e valorizzata grazie alla possibilità di certificare, crittografare e controllare la sua distribuzione con la blockchain, questo a garanzia da un lato degli artisti e dall’altro dei collezionisti.
Per l’art business solutions
L’ultima linea riguarda l’art business solutions, strumenti a supporto della provenance, per il tracciamento dello storico delle opere d’arte e la loro gestione, senza escludere la verifica dell’autenticità, un sostegno completo per i processi di due diligence.
Ancora oggi il mondo dell’arte si trova in una fase di scambio di documentazione cartacea, per questo le nuove tecnologie quali la digitalizzazione delle informazioni certificate in blockchain e verificate da tutti gli stakeholder, parte della vita dell’opera, contribuiscono a creare fiducia, una catena di valore per tutti i player: e quindi a creare un nuovo mercato digitale dell'arte.
Tra le soluzioni che utilizzano la blockchain è disponibile l’italiana Art Rights, sistema gestionale dedicato al tracciamento dello storico delle opere, che permette di creare un vero “passaporto dell’opera d’arte” includendo le informazioni sulle vendite, le autentiche e le esposizioni a favore della verifica della loro autenticità.
Un modello dove gli utenti verificati possono confermare o meno le informazioni, creando così una vera e propria catena di valore interamente basata e tracciata nella blockchain a favore di una maggiore fiducia nel mercato e nel contrasto ai falsi ed alle truffe.
Seppure la blockchain attragga il mondo dell’arte e venga individuata da molti professionisti quale soluzione finale a tutte le problematiche, è importante andare alle origini dei problemi, laddove la fiducia dei protagonisti che gravitano nel sistema e nel mercato viene a mancare.
Sarà allora che le nuove tecnologie applicate al protocollo blockchain e a strumenti innovativi e digitali AR e AI e professionali come Art Rights, daranno la possibilità di creare una catena di valore delle informazioni sulle opere d’arte a favore di tutti i protagonisti e professionisti.
Acquistare arte contemporanea è uno dei piaceri più sottili del collezionista. Proprio per questo è importante farlo in modo consapevole. Nella linea ideale del collezionismo “sicuro”, ad un estremo c’è il venditore con il suo  comportamento trasparente e degno di fiducia, all’estremo opposto c’è il collezionista “consapevole”
Collezionare arte contemporanea è una delle esperienze più affascinanti: per chi può permetterselo. Bisogna però prestare estrema attenzione a vari aspetti. Oggi esistono gli strumenti per farlo: dal “vetting” all’Art Loss Register, passando per due diligence e trasparenza. 
Arte contemporanea, il piacere di collezionare consapevolmente
Autenticità, provenienza, stato di conservazione. Acquistare arte contemporanea è uno dei piaceri più sottili del collezionista. Proprio per questo è importante farlo in modo consapevole. Oggi, il mercato è sempre più attento ad un uso delal tecnologia digitale. E  chi acquista lo vuole fare in sicurezza. Si tratta del punto più importante e articolato emerso nel simposio Art&Law dello scorso 9 luglio 2019 curato da Annapaola Negri-Clementi a Milano, presso l’omonimo studio legale associato. “E’ importante tutelarsi non solo dai rischi di non autenticità delle opere d’arte, ma anche da quelli legati alla provenienza dell’opera e alla sua corretta valutazione. Espressioni come due diligence, vetting, fiducia, buona fede, trasparenza qualificano tutte il comportamento delle controparti contrattuali”. “Chi acquista arte lo vuole fare in sicurezza. E aspira a poter usufruire di uno strumento di valutazione che assicuri il suo affidamento sull’acquisto, rappresentandogli le caratteristiche principali dell’opera d’arte e garantendogli autenticità, provenienza, stato di conservazione. E’ fondamentale che il collezionista abbia una consapevolezza giuridico-artistica”.
Quali sono gli strumenti a tutela del collezionare arte nel mercato digitale
Vetting
I cosiddetti “comitati di vetting” sono strumenti propri di importanti fiere internazionali, come il Tefaf di Maastricht, che è stata la prima fiera a introdurne l’utilizzo (“Tefaf: buying art with confidence”) e la Biaf di Firenze. “To vet” vuol dire valutare e approvare. Il vetting è quindi “l’attività di attenta valutazione e approvazione di qualcosa o di qualcuno per acquisire certezza che tale oggetto o tale persona sia accettabile o adatto”.
Arl
Vi è poi l’Art Loss Register (di cui aveva già parlato Clarice Pecori Giraldi). E’ un database internazionale che racchiude gli identificativi di tutte opere d’arte che risultano perdute o smarrite in un dato momento. L’Arl vuole essere uno snodo di controllo a livello mondiale per le ricerche di due diligence e di provenienza delle opere. La piattaforma “Register” infatti consente di registrare le opere e gli oggetti nella sezione “Register Items”. Le opere d’arte rubate invece albergano nella sezione “Register Loss”. Si tratta dunque di un servizio strumentale alla prevenzione dello scambio di “beni rubati, saccheggiati, scavati illegalmente o esportati”.
La buona fede
Si parte però sempre da affidamento e acquisto in buona fede. Questi due aspetti connotano un impegno di natura etico-morale e “latamente giuridico in termini di aspettativa di diritto e correlato rischio reputazionale”.
Nella linea ideale del collezionismo “sicuro”, ad un estremo c’è il venditore con il suo  comportamento trasparente e degno di fiducia, all’estremo opposto c’è il collezionista “consapevole”, quello che esercita la dovuta diligenza nell’acquisto. Ossia verificando tutte le informazioni e i documenti qualificanti un’opera in termini di autenticità, provenienza, presenza a esposizioni e cataloghi, stato di conservazione.
E’ un delicato equilibrio bilanciamento di doveri e di diritti tra le controparti contrattuali.
Di qui, nascono molti interrogativi. Come si compongono gli interessi sottostanti che
possono vedere contrapposti l’opportunità di fare la due diligence e l’acquisto in buona fede?
Un decalogo per molteplici fonti
Come si valuta l’opera d’arte? L’interrogativo ha un contenuto a prima vista immediatamente
economico. Tuttavia, una riflessione più approfondita porta a indagare, con l’assistenza di
esperti, le qualità del bene che si va ad acquistare. Numerosi ed eterogenei sono i criteri
che influiscono sul prezzo di un’opera (in particolare, d’arte moderna e contemporanea) e
pertanto è importante che sia effettuata una schedatura completa di tutte le informazioni. Questo può rappresentare un decalogo-guida propedeutico per il collezionista digitale:
1. autore;
2. titolo;
3. data di esecuzione;
4. tecnica;
5. dimensione;
6. certificazione di autenticità;
7. provenienza;
8. esposizioni;
9. bibliografia;
10. stato di conservazione.
Il nostro ordinamento non disciplina specificamente il contratto di acquisto di opera d’arte. Il
giurista deve attingere a varie fonti. Non solo quindi il codice civile, il codice dei beni culturali, la legge sul diritto d’autore, il codice del consumatore. Ma anche le condizioni generali di contratto di case d’aste, la normativa sull’acquisto on-line e da ultimo il protocollo blockchain. Per non parlare delle modalità: il consenso alla conclusione del contratto può essere dato in forma orale o scritta. L’acquisto può essere fatto tra privati (cd. private sales), dal gallerista (in cui una controparte contrattuale è un professionista) o in asta (con l’utilizzo di condizioni generali di contratto).
Ci sono molti aspetti – buchi neri - del mondo dell'arte e del collezionismo di opere d'arte contemporanea che l'ambiente digitale inevitabilmente mettere in chiaro: solo attraverso un cambio di paradigma di tutto il settore e un uso consapevole dei registri distribuiti il mondo dell'arte digitale potrà considerare valido un certificato o un dato che la catena dei blocchi necessariamente rende immutabile, quindi automaticamente garantita da una rete informatica che notarizza le informazioni relative alla proprietà dell'opera d'arte digitalizzata. Noi DELL'OLARCHIA INNOVABILITA prevediamo che i registri distribuiti delle gallerie e dei collezionisti del mondo dell'arte un giorno saranno interoperabili per disintermediare tra chi produce l'arte e chi la compra, quindi agisce per diffonderla digitalmente.


#WEB3 #CARBONCREDIT

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