Euro digitale finalmente dal 2021 la sperimentazione sulla moneta elettronica della Bce

INNOVABILITA • feb 28, 2021

Bitcoin per la 74enne Janet Yellen, la prima donna a guidare il Tesoro americano, dopo essere stata la prima donna alla presidenza della Federal Reserve, la banca centrale Usa è un asset «altamente speculativo», «inefficiente» per le transazioni e usato anche «per illeciti». E il suo giudizio tranchant è bastato ad affondare la cripto-valuta, scesa fino a 47.400 dollari, in ribasso di oltre il 17% dopo i nuovi record toccati nel weekend a 58.532 dollari. «Non credo che il Bitcoin sia ampiamente utilizzato come meccanismo di transazione.

È un modo estremamente inefficiente di condurre le transazioni e la quantità di energia che viene consumata nel processare quelle transazioni è sconcertante», ha affermato Yellen, intervenendo alla conferenza organizzata dal New York Times. Ecco questa è la dimostrazione del valore di una criptovaluta nell'infosfera un modo speculativo di affrontare un uso consapevole della tecnologia DLT.
Come in Europa anche l’ex banchiera apre al dollaro digitale: sostenuto dalla Federal Reserve e basato su una blockchain [scopriremo quale], potrebbe portare a pagamenti più veloci, più sicuri e più economici di quelli che oggi gli istituti bancari possono garantire. 
La domanda che dovremmo porci tutti noi operatori di una nuova economia italiana è questa: quale sarebbe l’impatto sul sistema bancario italiano se al governo ci fosse un banchiere a gestire la cosa pubblica? Sono i temi che anche la Bce sta considerando, dopo aver chiuso la consultazione popolare, prima di dare il via libera all’euro digitale. Il dollaro digitale causerebbe un enorme movimento di depositi fuori dalle banche e verso la Fed? La Fed si occuperebbe dei clienti al dettaglio o cercherebbe di farlo all’ingrosso? Ci sono preoccupazioni per la stabilità finanziaria? Come gestiremmo il riciclaggio di denaro e i problemi di finanza illecita?
Yellen approfitta dell’intervento pubblico per il nuovo pacchetto di aiuti da 1.900 miliardi in discussione al Congresso. Il compito fondamentale per un segretario del Tesoro è assicurarsi che i Paesi abbiano intrapreso uan sana rotta fiscale. Il debito pubblico italiano per esempio continua a slaire e ha messo a segno un nuovo record, spinto dalla necesità di finaziare le iniziative del governo in risposta all'emergenza sanitaria mondiale. A fine ottobre 2020 secondo i dati diffusi dalla Banca d'Italia il debito delle Amministrazioni pubbliche era pari a più di 2500 miliardi in aumento di 3,2 miliardi rispetto al mese precedente. La gravità di questi squilibri macro di lunga data aiuta a preparare il terreno per una prospettiva incredibilmente ottimistica per alcune azioni.
La struttura economica globale è oggi costruita sulla dipendenza incessante da stimoli monetari e fiscali. Per dirla senza termini, i responsabili politici sono in difficoltà. Nel salvare le imprese in difficoltà permettendoli di accumulare nuovo debito, hanno scambiato la futura crescita organica con il “congelamento” economico che staimo vivendo in questo periodo di “distanziamento sociale”
Ma se non si spende ciò che è necessario per rimettere l’economia rapidamente in carreggiata, anche questo ha un costo fiscale. Perché, se il livello del debito è molto più alto di quello raggiunto durante la crisi finanziaria del 2008, a causa dei tassi di interesse più bassi, la quota di pagamenti di interessi, come quota del Pil, oggi è più o meno la stessa. Perciò abbiamo più spazio fiscale di prima e dovremmo considerare di usarlo. Per banchieri e politici internaizonli sarebbe preferibile tornare ai livelli di disoccupazione pre-pandemici e vedere il reimpiego di coloro che hanno perso il lavoro nel settore dei servizi in particolare. Per noi non esiste un periodo economico fallimentare pre-pandemico, dobbiamo impegnarci a co-creare una nuova intelligenza ecnomica collaborativa italiana.
Gli elementi da cui ripartire sono l'adozione di politiche eco-sostenibili per uno progresso e non sviluppo sostenibile. Molti politici hanno annunciato che intendono creare un centro innovativo interno ai dipertimenti del Tesoro per rivedere gli incentivi di politica fiscale e i rischi di stabilità finanziaria legati al cambiamento climatico e nominando i soliti “esperti” un alto funzionario per guidare la revisione. È un modo per introdurre il tema di stress test ambientali per le banche. 
Il nuovo mondo deve prevedere un unico orientamento per un progresso realmetne sostenibile. La Bank of England il prossimo giugno lancerà il primo stress test climatico per il settore dei servizi finanziari, sulla base di 3 scenari climatici diversi. Tutti a parole sono intenzionati a svolgere attività in grado di svolgere la propria parte contro il climate change. Agenda 2030 e New Green Deal sono solo programmi condivisi che hanno bisogno del supporto delle banche per essere attuati.
Le prime sperimentazioni in Europa 
Entro il 2021dovrebbero partire le prime sperimentazioni sull’euro digitale, la moneta elettronica della Banca centrale europea. Dopo l’allungo della Cina, che ha già avviato dei progetti pilota in quattro città per l’utilizzo sistematico di un renminbi digitale in occasione delle Olimpiadi invernali, tra Europa e Stati Uniti è cresciuta la sensibilità sul tema. Tant’è che nei giorni scorsi il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha detto che il 2021 sarà un anno importante per il dollaro digitale, sottolineando che “potrebbe essere necessaria una qualche forma di autorizzazione da parte del congresso alla banca centrale prima di procedere con qualsiasi sviluppo e lancio di una versione digitale del biglietto verde digitale. In Europa si parla di euro digitale da molti mesi ma non ci è stato spiegato quale impatto potrebbe avere sulle famiglie e imprese italiane.

All'inizio del 2021 resta ancora un'idea e come per tutta l'economia dell'infosfera sarà basata su una piattaforma blockchain che ancora non è stata svelata. 
 Sarà una moneta emessa dalla Bce, molto diversa dalle cosiddette criptovalute e si affiancherà al contante. A dicembre, come Abi, abbiamo avviato un progetto di sperimentazione sull’euro digitale. Le banche italiane hanno sviluppato negli anni una forte competenza, con un’infrastruttura tecnologica molto efficiente che vedeva, a ottobre 2020, circa 100 banche impegnate nel progetto Spunta banca Dlt (Distributed ledger technology). Il protocollo blockchain del mondo bancario può essere messa a disposizione della Bce al momento attuale non sono ancora disponibili funzioni beta ma presto potremo testare versioni semplificate di ambiti di applicazione di un eventuale euro digitale nelle forme più utili per cittadini e imprese. Dalla Bce vinee comunicato che i primi test potrebbero partire dalla prossima primavera
Valuta elettronica contante tramite wallet 
L'euro digitale sarà a tutti gli effetti una banconota in formato elettronico ben diversa dalle criptovalute digitali che conosciamo oggi. Per utilizzare una carta di debito, di credito o un’App di pagamento è necessario avere un conto corrente. L’euro digitale avrà esattamente le caratteristiche del contante. Sarà disponibile a tutti i cittadini, bancarizzati e non, e potrà essere utilizzato o da un’applicazione scaricabile sul telefonico o attraverso un portafoglio elettronico della propria carta dei servizi. Ci sono varie ipotesi allo studio, e una non esclude l’altra”. Il rischio che la moneta elettronica di oggi venga cannibalizzata non è da escludere anche se la banca non sarà disintermediata del tutto. Si andrà verso una divisione dei compiti, con tutti i servizi di custodia e amministrazione che continueranno a essere svolti dagli istituti di credito privati.
Tra rischi e benefici
Uno dei vantaggi dell’euro digitale potrebbe essere il rafforzamento dei meccanismi di trasmissione di politica monetaria. Oggi le famiglie sono in sofferenza soprattutto perché non hanno potuto godere delle migliaia di miliardi di euro che la Bce ha iniettato nel sistema attraverso le banche (gli istituti di credito non hanno trasferito questa ricchezza nell’economia reale: non ci sono KPI che possono comunicarlo a noi comuni utenti di istituti bancari che fungono ancora oggi da inteermediari. Ma con un euro digitale si potrebbe arrivare direttamente a famiglie e imprese. Inoltre, sarà possibile condividere funzioni e informazioni per assicurare una maggiore trasparenza. Un esempio è quello dei bonus governativi. Facendo leva sulla caratteristica della programmabilità, si potranno rilasciare somme vincolate da utilizzare solo per determinati scopi. E per i cittadini diventerà anche più facile ricevere il bonus. I rischi all’orizzonte non mancano e molto dipenderà da come verrà “disegnato” l’euro digitale. Il sistema dei pagamenti più innovativi, che negli ultimi anni ha spinto il piede sull’acceleratore, potrebbe ritrovarsi spiazzato. Soprattutto se l’euro digitale sarà concepito come una moneta per andare a fare la spesa al supermercato; ma non è questo l’obiettivo della Bce. Altro rischio è che un ricorso eccessivo all’euro digitale possa ridurre i depositi presso la Banca Centrale, ovvero la materia prima con cui si erogano prestiti a famiglie e imprese. Per fare in modo che questo non accada si dovrà evitare un travaso eccessivo di moneta. E in tal senso la Bce sta già immaginando di stabilire delle soglie, come oggi esistono per i contanti, ma non per le criptovalute oggi esistenti sul mercato del web 3.0.
Studiamo gli effetti del cambiamento tecnologico sull'intermediazione finanziaria, distinguendoli tra innovazioni nell'informazione (raccolta ed elaborazione dati) e nella comunicazione (relazioni e
distribuzione). Entrambi seguono tendenze storiche verso un maggiore uso di informazioni complesse e una minore interazione personale, che stanno accelerando rapidamente. Indichiamo innovazioni più recenti, come il combinazione di abbondanza di dati e intelligenza artificiale e l'ascesa delle piattaforme digitali. Noi litighiamo che in particolare la nascita di nuovi canali di comunicazione può portare al verticale e all'orizzontale disintegrazione del modello di business bancario tradizionale. I fornitori specializzati di servizi finanziari possono eliminare le attività che non si basano sull'accesso ai bilanci, mentre le piattaforme possono intervenire tra banche e clienti. Discutiamo i limiti di queste sfide e il conseguenti implicazioni politiche.
Ecco come nascono i “Documenti europei di discussione”
I documenti di discussione sono file digitali basati sulla ricerca su argomenti rilevanti per le politiche. Sono individuati dai documenti di lavoro standard in quanto offrire una prospettiva più ampia ed equilibrata. Pur essendo in parte basati su ricerche originali, collocano l'analisi in un contesto più ampio contesto della letteratura sull'argomento. Considerano anche esplicitamente la prospettiva politica, al fine di sviluppare una serie di politiche chiave messaggi. Il loro formato offre il vantaggio di poter combinare analisi e prospettive alternative, comprese quelle teoriche e lavoro empirico. I documenti di discussione sono scritti in uno stile più accessibile rispetto ai documenti di lavoro standard. Sono accesi formule e tabelle di regressione, almeno nel testo principale. La selezione e la distribuzione degli atti di discussione sono soggette all'approvazione del Direttore generale della Direzione generale
Dichiarazione di non responsabilità: questo documento non deve essere segnalato come rappresentante delle opinioni della Banca centrale europea (BCE). Le opinioni espresse sono quelle degli autori e non riflettono necessariamente quelle della BCE.
Questo è un modello di work paper series che ognuno di noi sul web può trovare, ma non è così semplice nella società complessa 5.0 
INNOVABILITA nasce con questa proposta di valore: abilitare una nuova iNtelligenza economica collaborativa per raggiungere questa documentazione in modo più diretto e funzionale. 

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